Regia di Giacomo Gentilomo vedi scheda film
Il valente cavaliere Sigfrido conquista con abilità e coraggio la mano di Crimilde, sorella del defunto re di Burgundia Gunther. Ma la regina d'Islanda Brunilde e il perfido Hagen tramano alle spalle di Sigfrido.
Raro esempio di peplum con saghe nordiche come argomento; generalmente questo tipo di prodottino rievocava miti o aneddoti storici dell'antichità, episodi biblici, leggende più o meno fantasiose del passato remoto: qui invece la sceneggiatura di Antonio Ferrigno, Giorgio Costantini e del regista pesca a piene mani dalla mitologia dell'Europa settentrionale, rievocando i fasti dell'eroe wagneriano, fra foreste verdeggianti, buoni sentimenti e - ovvio - combattimenti furenti, tutto materiale gradito al vasto pubblico e che aiuta a sopperire alla mancanza di fantasia nei contenuti e di mezzi nella messa in scena. Non una pellicola miserrima, sia chiaro: ma molto modesta, quello sì. Anche perchè Giacomo Gentilomo era ormai a ridosso della pensione e presumibilmente accettò questo tipo di lavoro solamente su commissione, senza (cosa tutt'altro che incomprensibile) profondere grande entusiasmo in esso. Il suo primo film in costume storico, peraltro: in seguito licenzierà vari Maciste, Brenno e via dicendo. Nel cast il tedesco Sebastian Fischer, Ilaria Occhini, Rolf Tasna, Katharina Mayberg, Livio Lorenzon, Stelio Candelli e anche lo sceneggiatore Costantini; nello stesso anno Gentilomo girava anche La trovatella di Pompei, lavoruccio strappalacrime più affine alle sue precedenti esperienze registiche. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta