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Edoardo, mio figlio!

Regia di George Cukor vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Edoardo, mio figlio!

di ethan
6 stelle

'Edoardo, mio figlio', tratto dal testo di Robert Morley e Robert Langley e scritto da Donald Ogden Stewart, ha il punto di forza nella regia e nelle trovate visive di George Cukor.

La storia, introdotta dal protagonista Arnold Boult, interpretato da Spencer Tracy che, guardando in macchina, parla del figlio Edoardo, morto a 23 anni in guerra, è narrata in un lungo ed unico flashback. Essa vede il suo sviluppo dal 1919 al 1946, ad intervalli più o meno lunghi di tempo - scanditi da una singola inquadratura di una torta di compleanno con un numero crescente di candeline e di anni indicati sulla stessa - e si chiude ancora sul volto, stavolta in primo piano, di Tracy stesso, il quale chiede di essere giudicato per le sue azioni, augura a tutti buona notte e si allontana ed esce da una stanza, la cui porta si richiude definitivamente.

In tutto il film non si vedrà mai Edoardo ma solo le gesta del padre che, per il bene del figlio, commetterà molti reati e altri li occulterà, arricchendosi ma perdendo alla fine tutto, anche la propria moglie (Deborah Kerr) che morirà a causa dell'abuso di alcool.

Se il ritratto di una persona amorale e disposta a tutto per i suoi interessi personali, specchio di una società basata sul profitto, è ampiamente riuscito, anche grazie alla prova in controtendenza di Spencer Tracy, abitualmente più avvezzo a ruoli positivi, lo stesso non si può dire dei rapporti interfamiliari, piuttosto banali e risaputi, fatti di tradimenti, bugie e l'ennesima moglie disperata che, vedendo il proprio matrimonio andare a rotoli si consola con la bottiglia: la Kerr appunto, nella parte finale, usando una parlata biascicata, non convince appieno in questo ruolo, al contrario della parte iniziale dove la sua figura di madre premurosa le calzava a pennello.

Voto: 6,5 (visto in v.o.)

 

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