Regia di Alexander Rogozhkin vedi scheda film
Finlandia, 1944. Un cecchino finlandese delle SS viene punito dai superiori in maniera singolare. Lo incatenano ad una roccia e lo lasciano lì, alla mercé degli aerei nemici e del fuoco incrociato. Saami, una donna lappone, decide di aiutarlo, ma dà una mano anche a Ivan, comandante dell’Armata Rossa scampato all’arresto e alla probabile fucilazione dei ”compagni“. Ed è proprio Saami a vedere cosa ci sia sotto le divise di diversi colori. Due uomini. Peccato che Kukushka (è la parola con cui i soldati russi indicavano i cecchini finlandesi) sia stato gettato via così nella programmazione di mezza estate, dato che è un film tutt’altro che disprezzabile. Il tema è l’assurdità della guerra come fatto di principio, i toni e il registro sono quelli tragicomici di No Man’s Land di Danis Tanovic, con le difficoltà di spiegarsi e capirsi dei protagonisti che diventano metafora di una ben più drammatica incomunicabilità. Non un capolavoro, ma da tenere d’occhio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta