Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Durante lo sbarco in Normandia, otto marines ricevono l'incarico di scovare un importante bunker nazista.
Operina minore licenziata da un mestierante sufficientemente abile, ma che non può comunque andare oltre agli scarsi limiti impostigli dal budget ridotto del caso. Alfonso Brescia nel corso della sua trentennale carriera ha diretto un po' di tutto; in quel periodo andava forte lo spaghetti western e il Nostro si adattava volentieri alle esigenze del pubblico; tuttavia alla fine dei Sessanta riuscì a licenziare anche qualche film di guerra come questo Testa di sbarco per otto implacabili. Ambientato durante lo sbarco in Normandia, il copione firmato da Enzo Gicca non è certo un grande parto di fantasia; il solito manipolo di intrepidi è chiamato a una missione potenzialmente suicida, ma se la Storia ha un valore e un senso, lo spettatore già in partenza sa come le cose andranno in linea di massima a finire. Scene, costumi, dialoghi ed effetti speciali: tutto approssimativo, nel segno della nostrana arte di arrangiarsi; nel cast i nomi principali sono quelli di Peter Lee Lawrence, Guy Madison, Philippe Hersent, Erika Blanc, Giuseppe Castellano, Massimo Carocci. Brescia in quel momento sfornava almeno un paio di pellicole all'anno: vedendo questa, si capisce anche il perchè. 2,5/10.
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