Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Se vi piace il cinema delle risposte, il cinema realista che mentre fotografa l'esistente di fatto contribuisce a realizzarlo o infine il cinema integralista o ideologico, allora Antonioni non fa per voi.Il suo è il cinema delle domande, che rifiuta " le fissità psicologiche del realismo "(Barthes) e che sfida ogni ideologia con la radicalità del suo guardare. Quelli che non capiscono questo, non potranno mai apprezzare il finale fatto di cinema concreto, dove le cose prendono il sopravvento sulle persone.
Il nostro ci sbatte in faccia quello che siamo, peso e volume, e il resto risponde sempre e comunque alle convenzioni sociali.
L'assenza dei protagonisti diventa più forte della loro presenza, dove ad eclissarsi sono i sentimenti e il novecento artistico prende pieno possesso del film.
Non è vero che le storie d'amore finiscono male, in realtà non cominciano proprio, potrebbero solo essere una possibilità narrativa del film. L'unica certezza del nostro è la sfida ad ogni dogmatismo con l'intensità della sua arte.
mina e minimalismo, perfetta.
" Il potere ...è violenza, non può guardare, se guardasse un minuto di più, perderebbe la sua essenza di potere.Lui l'artista, si ferma è guarda a lungo ... quello che tu aggiungi a tale predisposizione ... è il modo radicale di guardare le cose, radicale fino al loro esaurimento "(Barthes)
vorrei non amarti o amarti meglio. oggi quante donne si comportano cosi? profetica
razionale e cinico a tratti cattivo.
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