Regia di Eric Khoo vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19: CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA
Una famosissima cantante francese, Claire Emery (sua divinità francese Catherine Deneuve), sta partendo in tournée in Giappone, ove da sempre ha un gran seguito di fans e dove ha già ottenuto il tutto esaurito di biglietti.
Un anziano suo fan muore poco prima di poterci si recare, ed in suo luogo ci va suo figlio, noto regista in una fase di crisi creativa piuttosto perdurante.
La notte dopo il concerto, la cantante si aggira per le vie cittadine e, in un bar, si ubriaca di sake fino a morire.
Trovandosi in occasione della Festa delle Lanterne conosciuta come Obon, succede che l'anima di Claire inizia a vagare per quei luoghi, invisibile a tutti tranne che a quella del vecchio suo fan deceduto il giorno prima.
Anziano e cantante intraprenderanno un viaggio seguendo il figlio del primo ed indirettamente ispirandolo a trovare i presupposti per il suo nuovo atteso lavoro cinematografico per troppo tempo rimandato.
Dopo aver lavorato per il giapponese Kore-eda, ma facendo trasferire lui in Francia nel suo Le Verità (2019), Catherine Deneuve si mette a disposizione del regista di Singapore Eric Khoo per una storia fantastica a tratti suggestiva, altre volte decisamente bizzarra, ambientata in Giappone e incentrata sulla connessione impercettibile ma forte che, secondo il film, si può creare tra i vivi e le anime dei trapassati.
Non proprio convincente per la trama lambiccata e a volte sin troppo grottesca, il film tuttavia riesce a rivelarsi un progetto quanto meno originale e sentito, che coniuga argomenti complessi come la spiritualità e la crisi creativa in modo originale evitando il grottesco, e che conferma Eric Khoo come un cineasta variegato e versatile che conviene tenere sotto controllo in questa sua evoluzione stilistica ancora tutta in corso di definizione, stilistica quanto narrativa.
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