Regia di Werner Herzog vedi scheda film
"Echi da un regno oscuro" è un dei titoli più belli della storia del Cinema. Gli echi sono suoni di rimbalzo proprio come le voci (spesso) indirette che si susseguono in questo docu-fiction generato dalla mente geniale di Werner Herzog. Herzog, colui che cerca di filmare l'invisibile, l'infilmabile; colui che esplora i confini della Civiltà e della Natura; colui che anche quando narra il narrabile, il Reale, forgia un qualcosa che acquista una forma quasi metafisica; una sorta di "reale-metafisico", un qualcosa (di antitetico), dunque, che non esiste in Natura, nel Cinema, eppure c'è! Il regista tedesco entra con l'ausilio della sua "estensione" Michael Goldsmith in uno degli stati più oscuri e innominati del pianeta. L'attenzione è rivolta a Bokassa, dittatore accusato addirittura di cannibalismo. La maestria di Herzog sta nel fatto di procedere saltando qua e là e raccogliendo gli echi di vari testimoni (o presunti tali). Si esplora la dimensione privata e publica e il tono non è quello di condanna. In certi momenti un chè di grottesco pare prendere il sopravvento, ma la (sovra)narrazione procede per il suo corso senza dare giudizi assoluti, semmai suggerendo. Si entra in una dimensione quasi onirica, "real-metafisica". Si entra in un DOCU-HERZOG!
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