Regia di Nicholas Ray vedi scheda film
Uscito nello stesso anno di 'Viale del tramonto', anche questo film narra le vicende di uno sceneggiatore alle prese con un caso di omicidio ma le assonanze si fermano qui. Dixon Steele, interpretato da un Humphrey Bogart 'ribelle senza una causa', scrive appunto testi per Hollywood e conosce casualmente una ragazza che, la notte successiva ad essere stata ospitata da lui, viene brutalmente assassinata.
Da questo momento, con l'entrata in campo di Gloria Grahame, come vicina e poi amante di Bogart, subentra la componente mélo che ben si interseca con il classico 'whodunit', composto da interrogatori, pedinamenti e svelamento finale.
A Nicholas Ray interessano più gli aspetti psicologici del personaggio di Bogey, le sue reazioni di rabbia improvvisa ed inconsulta, piuttosto che l'analisi dello spietato mondo del cinema - la quale rimane in superficie - ma l'esito è comunque di buon livello.
Decisamente fuorviante il titolo 'Il diritto di uccidere', nulla a che vedere con il più consono 'In a lonely place', citato dal protagonista in una scena.
Voto: 8.
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