Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Un thriller di breve durata ed incisivo, racconta la "prigionia" di un pubblicitario all'interno di una cabina telefonica da parte di un misterioso killer che, tenendolo sotto mira da una postazione imprecisata, minaccia di uccidere lui o un'altra persona nel caso ne uscisse. Il pubblicitario è un perfetto rappresentante di una certa tipologia di persone: ambiziose, rampanti e goderecce, distinte da una cattiveria non fine a sè stessa, ma da una sottile malizia volta a far loro raggiungere gli scopi che si prefiggono. Il killer, ergendosi contemporaneamente a pubblico ministero e giudice, smonta ogni difesa dell'uomo; lo rende consapevole dei propri errori, delle proprie ipocrisie, dichiarandosi contemporaneamente vittima di tale categoria di personaggi. Per questo, agli occhi dello spettatore, non appare come personaggio assolutamente negativo. Reso nudo ed impotente l'"imputato", il killer scompare dalla scena ... con la promessa di tornare a farsi vivo, se il proprio bersaglio non dovesse cambiare il suo atteggiamento verso il prossimo. E' nella valenza di simbolo degli eventi che questo film travalica la sua essenza di genere thriller, per compiere una breve e puntuale analisi di certa parte della società. Bravo l'attore principale nell'interpretare con naturalezza gli stati d'animo del protagonista; da spavaldo, a sorpreso; da terrorizzato ad accondiscendente; bravo altresì Forest Whitaker nel ruolo del poliziotto incaricato di guidare le indagini sull'evento, paziente e razionale. Conclusione assolutamente prevedibile.
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