Regia di Gil Junger vedi scheda film
Il Medioevo ha sempre affascinato scrittori e sceneggiatori cinematografici che quando hanno potuto vi si sono gettati a corpo morto, concependo tra l’altro numerose storie di viaggio nel tempo. Black Knight si situa proprio alla confluenza di romanzi come Un americano alla corte di re Artù, film di genere fantastico come I visitatori e la serie televisiva Quantum Leap – Viaggio nel tempo. Il protagonista è Jamal, un giovane nero dall’intelligenza vivace che lavora in un parco tematico, guarda caso medioevale. Mentre sta pulendo il fossato del castello, viene trasportato per magia nel nuovo mondo, uggioso e puzzolente. Jamal ci mette venti minuti buoni a capire che non si trova nel parco tematico che la ricca concorrenza sta per inaugurare e che deve salvare un regno da un complotto sanguinario. Frasi celebri, citazioni cinematografiche, panegirici sulla superiorità del nostro mondo su quello che lo ospita, diventano il verbo di Jamal che trova ovviamente anche il tempo di innamorarsi. La ricostruzione dell’Inghilterra del XIV secolo sembra quella dei Monty Python, ma la confezione del regista “televisivo” Gil Junger e il finale fanno somigliare il film a un pilota di una qualsiasi serie Tv, datato per giunta 2001, scongelato solo per sfruttare qualche passaggio estivo in prima serata su Italia 1 nel 2005.
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