Regia di Julie Lopes-Curval vedi scheda film
Piccoli miracoli cinematografici! Accade quando un film, all’inizio ostico, di non immediata empatia e dal ritmo narrativo inconsueto, lentamente ti avvolge e dolcemente ti fa scivolare nella misteriosa magia di un racconto cinematografico sospeso fuori dal Tempo rivelandoti così l’esistenza di altri mondi e di esistenze "così lontane così vicine" al nostro comune sentire. La regista esordiente Julie Lopes Curval, Camera D’or del Festival di Cannes 2002, è una delle artefici di questo prodigioso portento: il suo film "Bord de Mer" ti entra silenziosamente sottopelle conquistandoci con movimenti della macchina da presa minimi e fluidi ed una costruzione del trascorrere del Tempo che attraversa non solo le stagioni dell’anno di una piccola cittadina "in riva al mare" ma anche le storie di personaggi, indicatori climatici in prima persona di una vita in perenne movimento. Durante l’inverno la cittadina a "bord de mer" è quasi senza vita mentre in estate la lunga spiaggia di sassi con i suoi villeggianti e le cabine a strisce colorate riaccende l’allegria: un trascorrere ciclico delle stagioni dove è sempre il mare il silenzioso testimone della vita di uomini e donne indifesi e fragili. Come quella di Marie, una bella ragazza che lavora nella fabbrica di sassi della cittadina ma sogna una vita diversa o come quella di Paul, bagnino d’estate mentre d’inverno lavora in un piccolo supermercato, incapace di spingere lontano il suo sguardo. O come la vita di Rose che sperpera tutta la sua pensione alle slot machines del casinò... ed altre storie di uomini e di donne che la regista Curval magicamente incastra mai servendosi di espedienti ruffiani o falsi ma travolgendoci con la naturalezza e spontaneità di vite che si incontrano e si lasciano per brevi ed eterni attimi che il destino ha loro concesso. Attori in stato di grazia (Bulle Ogier / Rose ed Hélène Fillière/Marie solo per citarne alcuni) ed una cittadina in riva al mare onnipresente coprotagonista fanno dell’esordio di Julie Lopes Curval la felice speranza di un cinema nuovo, sensibile e poetico capace di narrare dei nostri tempi e delle nostre vite con inedito sguardo e sincera partecipazione.
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