Regia di Kiyotaka Oshiyama vedi scheda film
Elogiato in ogni dove e da chiunque, narra la storia di un'amicizia tra due ragazze col sogno di diventare mangaka. Inutile raccontarne gli sviluppi, l'unico colpo di scena o la caratterizzazione dei personaggi. Splendido nell'immagine, nei "disegni", muore da subito nella narrazione, nei dialoghi, nei personaggi. Mi verrebbe da dire: le solite cose! Adolescenti antipatici, isolati, che danno sfoggio al peggio di sè mostrando lati non in parte discutibili, ma unicamente quelli, nessuna positività tanto da domandarci cosa diavolo stia succedendo ai giapponesi?
Possibile che i giovani abbiano così tanto rancore, rivalità negativa, depressione, negatività, e solo chi mostra interesse verso le proprie convinzioni, allora si, potrà sbirciare dentro il proprio cuore e mostrare un minimo, dico un minimo, di buoni sentimenti e un finalmente sorriso?
Candy, Remì, Peline, Marco, Heidi, ecc.ecc. erano personaggi che ad ogni caduta, dopo un pianto iniziale, corrispondeva una rialzatura, una crescita, una fortificazione del carattere. Sarà che le fonti fossero tutti libri occidentali, - da non sottovalutare la cosa - ma anche le serie prettamente di origine giapponese - Gamba, Demetan, L'ape Maia, mostravano un non abbattersi alle avversità.
Sono decenni che invece mostrano personaggi morti in partenza, che si abbandonano e tornano ad una specie di "protezione", che sarebbe, anche in questo caso, il lavoro. Un classico del paese Giappone: conta solo il lavoro. E' quel finale, ai miei occhi terribile, che non da spazio al sogno. La tragedia c'è già nella prima parte, avviena materialmente nella seconda parte e finisce peggio.
Nella sua brevità, l'arte del disegno - che le due amiche aspirano - non riesce a venir fuori! Quale sarebbe la meraviglia disegnata, a cui la vita - loro - vorrebbero dedicare?
Un film mediocre che non va da nessuna parte. Che tocca le corde evidentemente di tanti, oggi, solamente perché le lagne implose vanno di moda.
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