Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Un passo in avanti rispetto a "Io Sono Un Autarchico". Qui c'è una maggiore cura dell'inquadratura, un utilizzo funzionale della luce e almeno un momento di struggente poesia: il piano-sequenza che inquadra i giovani dibattere animatamente sull'occupazione del liceo, e poi Michele che li guarda amareggiato, e infine suo padre che, a suo volta costernato, osserva Michele: c'è tutto il senso di una sconfitta pluri-generazione, inevitabile, fatale, l'eterna sconfitta di un Paese e, forse, dell'Uomo. Ma non basta a salvare il film da una frammentarietà così esasperata da impedire la messa a fuoco e lo sviluppo coerente delle (tante, troppe) tematiche presenti: praticamente un'enciclopedia di sogni e frustrazioni della gioventù italiana di fine anni 70. Il cinema aneddotico, bozzettistico, "short-cuts", è uno dei più difficili da realizzare (non tanto a livello tecnico, quanto a livello espressivo): tanto è vero che il geniale Moretti ci metterà almeno 4 film per portarlo ai massimi livelli di resa (con Bianca). L'equilibrio registico (a meno che non ti chiami Welles o Visconti o pochissimi altri) si ottiene con la maturità anagrafica, vedi Eastwood, vedi Almodovar e tantissimi altri. Inoltre, quello che manca in "Ecce Bombo", è la capacità (o la volontà?) di buttare l'occhio oltre la propria dimora, i propri circolini, i bar...oltre Roma...insomma ci sarebbe anche da riflettere sul fatto che il morettismo non abbia anche, fatalmente, influenzato in maniera negativa il cinema italiano contemporaneo, dando origine al tanto vituperato "cinemino"...voi cosa ne pensate? e se fosse davvero il buon Nanni il "padre" di tanto odioso minimalismo dei nostri giorni?
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