Regia di Adam Shankman vedi scheda film
Steve Martin,nei panni di un avvocato innamorato come pochi della propria tranquillità routinaria,è l'americano medio perfetto per farsi piombare in casa un ciclone nero di quasi un quintale che ha le forme esplosive di Queen Latifah qui davvero in grande spolvero.Il titolo originale Bringing down the house in questo senso rende molto meglio l'idea.E la truculenza verbale(e anche fisica,vedi il duello violento e allo stesso tempo comico in stile Kill Bill con la cognata di Martin) della suddetta,conosciuta in una chat come Lawyer girl bionda avvocatessa, si accoppia come meglio non si potrebbe al biancocrinito Martin la cui aspettativa di tranquillità di vita viene spazzata via da questa galeotta dal cuore d'oro.Shankman non sarà mai un grande regista ma stavolta è salvato dall'alchimia che si scatena tra questi due opposti che quando sono insieme in scena catturano davvero con la loro prorompente carica comica.La sceneggiatura è piena zeppa dei soliti clichet della commedia all'americana ma Queen Latifah scalpella alla base qualsiasi classismo bianco.Ci si diverte,non ci si vergogna di quello che si è appena visto,si collassa dal ridere quando Martin si traveste da rapper mozzarella.Una volta tanto il solito armamentario di buoni sentimenti non disgusta e ci sono un paio di figure secondarie davvero notevoli:Joan Plowright nei panni di un eccentrica miliardaria(e come ti sbagli?) e il grande Eugene Levy nei panni di un collega molto porcellone di Steve Martin...
non fa danni...almeno quello
irresistibile nei panni da rapper scamorza
contagiosa
eccellente
ormai abbonata a questo tipo di parti...
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