Regia di James Mangold vedi scheda film
In seguito ad un tremendo temporale, dieci individui si ritrovano costretti a soggiornare presso un modesto motel di provincia, isolato dal mondo circostante per via del maltempo. Si crea una atmosfera tesissima, dettata dalla caratterizzazione misteriosa e non ordinaria di ognuno dei personaggi: un’attrice egocentrica, un algido autista, una donna ferita, il marito ed il figlio emotivamente deviati, un poliziotto con un detenuto al seguito, una prostituta con una montagna di soldi nella borsetta, il gestore del motel ed una misteriosa coppia di ragazzi. D’improvviso comincia un’incomprensibile serie di omicidi che rendono i rapporti tesi, in cui si creano frequenti giochi di complicità e tradimenti, pronti a saltare e riaccoppiarsi subito dopo; il tutto in nome del sospetto reciproco. Allo stesso tempo, ci viene presentata una complicata trattativa in cui si discute sull’estremo tentativo di salvare un pluriomicida psicotico, la notte prima della sua esecuzione…
Variazione sul tema “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie con l’aggiunta della variabile sul detenuto psicolabile che complica le cose. Le complica a tal punto da fornire chiavi di lettura plurime che, per certi versi non si dicono compiute nemmeno con l’ultimo fotogramma. Prima della fine il film fa tre giri su se stesso, come un anello di Moebius che ha comunque un suo percorso scontato, ma che arriva alla fine trovando un colpo di coda che rende il tutto molto meno prevedibile di quanto si pensasse.
Da segnalare, all’inizio, il modo di presentare i personaggi attraverso la ripetizione di alcune scene da differenti punti di vista.
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