Regia di James Mangold vedi scheda film
Una notte, dieci sconosciuti sono costretti da un temporale a riparare in un motel sperduto nelle campagne statunitensi. Uno a uno vengono assassinati e fra i superstiti comincia a dilagare il panico.
Identità isola il principio attivo di Fight club e lo riproduce all'ennesima potenza: la personalità doppia di Tyler Durden si sfalda qui in dieci parti, tutte perfettamente distinte fra loro e apparentemente ignare di essere soltanto componenti di un'unica figura, un solo - e turbato da tanto movimento dentro di sè - essere umano. Il meccanismo del thriller psicologico è reso alla perfezione da James Mangold, molto bravo nel creare l'atmosfera più classica del genere (motel desolato in piena notte, temporale che imperversa, telefoni non funzionanti, oltre alla consueta serie di escamotage visivi, sonori, di montaggio) e nel dare vita a un'emozionante e tumultuosa 'guerriglia' fra personalità, che viene però svelata solamente a un passo dal gran finale. Il ritmo è serrato, l’adrenalina tanta, gli interpreti girano tutti benissimo, il colpo di scena in conclusione funziona: difficile chiedere di più. Ampi meriti naturalmente della sceneggiatura, firmata da Michael Cooney; nel cast, fra gli altri, John Cusack, Alfred Molina, Ray Liotta, Amanda Peet, John Hawkes. 7,5/10.
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