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La meglio gioventù

Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film

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La recensione su La meglio gioventù

di galaverna
8 stelle

Marco Tullio Giordana regala 6 ore che scorrono veloci come un fiume in piena, raccontando le vicende di una famiglia a partire dagli anni '60 e fino all'inizio del Duemila, attraversando vicende storiche e personali che appassionano come un romanzo di Emile Zola o di Boris Pasternak

' un grande affresco dell'Italia attraverso le vicende di una famiglia (a partire dagli anni '60 e fino all'inizio del nuovo secolo) questo sincero omaggio di Marco Tullio Giordana, appassionante e coinvolgente sia perchè si vede in controluce la storia soggettiva che ognuno in fin dei conti ha vissuto, fatta di legami familiari altalenanti, amori quasi dimenticati che ritornano a galla, vicende personali che si intrecciano con quelle che hanno costituito la Storia vera e propria del Paese, sia perchè il cast variegato e composto da alcuni tra i migliori attori del momento è decisamente affiatato. Così scorre veloce il tempo, solo sulla carta quasi infinito per le abitudini moderne, di 6 ore in cui si affastellano delusioni e innamoramenti, folgorazioni politiche ed altrettanto rovinose cadute, depressioni e confessioni, amori e disillusioni. Tullio Giordana riesce a non scivolare mai nel buonismo o nella retorica, ed anche affrontando temi delicati come il terrorismo, che coinvolge in prima persona l'ottima Sonia Bergamasco, non cerca facili scorciatoie autoassolutorie. Così come si dimostra implacabile nel raccontare le vicende di Matteo, assestando un pugno nello stomaco dello spettatore che difficilmente si aspetta un'evoluzione del genere. Intorno passa appunto buona parte della Storia d'Italia, dall'alluvione di Firenze al terrorismo, dall'edonismo degli anni '80 a Tangentopoli, dalla legge Basaglia (Nicola, l'ottimo Lo Cascio, è uno psichiatra con una visione innovativa e controcorrente per l'epoca) alle stragi di mafia. Un' indimenticabile romanzo che è anche un sincero racconto di come eravamo e come siamo poco alla volta diventati.

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