Regia di Giovanni Albanese vedi scheda film
La parte buona del lavoro è il cast. Rubini e Bonacelli certamente su tutti, ma nel complesso gli attori funzionano senza eccezioni, anche il piccolo protagonista. Ciò però non basta, per forza di cose, a farne un bel film: la storia è poca e non particolarmente originale - se si esclude il soggetto - ed anche la curiosa idea di trattare l'handicap dal punto di vista di un bambino non pare molto coraggiosa, ricadendo la scelta su uno piuttosto leggero, quantomeno se paragonato ad una menomazione fisica. Non esageratamente piatto o buonista, ma l'intenzione è quella.
Un bambino balbuziente è portato in una clinica dove un dottore insegna a superare l'handicap cantando. La cura non sortisce l'effetto sperato, ma il piccolo fa conoscenza con un adulto eccentrico e creativo con il suo stesso problema, con cui fa amicizia.
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