Regia di Edwin vedi scheda film
Le ocellari escoriazioni della Storia. (Arcate dentali vs flash powder.)
Edwin, classe 1978, futuro autore di “Postcards from the Zoo”, “Someone’s Wife in the Boat of Someone’s Husband”, “Posesif”, “Aruna & Her Palate”, “Vengeance Is Mine, All Others Pay Cash” e “Kabut Berduri”, qui al suo primo lungometraggio (1h15’, 2008) scritto e diretto, fruibile anche grazie a Mubi che ha però riversato nel proprio streaming una copia dalla qualità video non proprio memorabile (lo dico perché circolano fotogrammi tratti dal film dai colori vividissimi), esplora la cultura sino-(nippo)-indonesiana in molte delle sue contraddizioni (etniche, sociali, politiche, religiose, economiche, criminali) attraverso un entomo-panoramico cine-blob-mosaico cronosismatico: si tratta di una narrazione segmentata in frammenti sparsi, a volte consequenziali e in altre occasioni del tutto ellittici tra loro, dislocata in profondità (per fare giusto alcuni esempi: molto più del “Magnolia” di PTA, dell’“11 Minut” di Skolimowski e del “Challenger” di López) lungo (per l’appunto) tre lustri di storia patria e matria indonesiana e veicolata attraverso un andirivieni di puntiformi vicende che seguono una manciata di personaggi principali (uno dei quali è interpretato dal regista e sceneggiatore Joko Anwar) ruotanti attorno alla figura della protagonista (interpretata da Clarine Baharrizki da bambina e da Ladya Cheryl da adulta), affetta - in quanto cinese di genitori expat - dalle ocellari escoriazioni della Storia. (Con annessa neurobattaglia fra arcate dentali & flash powder.)
"Babi Buta yang Ingin Terbang" ("Blind Pig Who Wants to Fly") è morettiano nello stile e non per via degli scooterini cinquantini Honda, ma, ad esempio, per l’utilizzo delle musiche diegetiche, qui addirittura spinte a karaoke, con la hit più “blanda” di Stevie Wonder, la “I Just Called to Say I Love You” di metà anni ‘80 (molto amata dal padre ipovedente della protagonista), al posto di Battiato, Caselli, Sosa, Cohen, Bertè, Jovanotti, Lauzi, Noemi… Fotografia di Sidi Saleh, montaggio di Herman Panca e valida colonna sonora originale di Windra “Bontel” Benyamin.
Ah già, sì: c'è anche un maiale fuggitivo in un brullo altopiano erboso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta