Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Gennaro è un inventore stralunato avanti con gli anni. Vive a Napoli con la moglie Concettina, che rassegnata manda pazientemente avanti la casa, la di lui sorella pittrice zitella Fedora, il figlio tonto Tommasino e l'inquilino Matteo, maestro di disegno. Gennaro è, neppure troppo segretamente, innamorato della bella e giovane dirimpettaia; Concettina sopporta fin quando, coinvolto in uno scherzo, il marito si spinge troppo in là con la vicina.
Non è una tra le commedie più celebri di Eduardo de Filippo e, a voler essere sinceri, è anche giusto che sia così; non che si tratti di un'opera dimenticabile o addirittura sgradevole, ma sicuramente minore lo è dinnanzi ai tanti capolavori scritti e interpretati da Eduardo. Che comunque decise di ripescarla nel 1978, quando fu chiamato dalla Rai a mettere in scena un ciclo di sue commedie per il piccolo schermo. Gennareniello è un atto unico di un'ora circa di durata, registrato a colori, con la regia giustamente dello stesso autore che viene affiancato dai componenti della sua compagnia teatrale: Pupella Maggio, Luca De Filippo, Marina Confalone, Marzio Honorato e Chiara Toschi sono gli interpreti principali. Tutto è volutamente e assolutamente a dimensione teatrale: scenografie, luci, costumi, recitazione; da questo punto di vista il risultato è comunque migliore – poiché più onesto, privo di particolari aspettative – rispetto al tentativo di portare al cinema lo stesso testo come episodio del film Marito e moglie (1952). 5/10.
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