Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
E' un film introspettivo, delicato, lirico e poetico, che narra la vita di papa Giovanni XIII dall'infanzia alla nomina a Vicario di Cristo. Olmi riesce a costruire bei quadretti di vita agreste, soprattutto nella parte iniziale, dove il giovane Roncalli vive la fanciullezza tra i contadini del bergamasco. Il regista non fa che confermare il suo talento a filmare la vita e le faccende quotidiane della povera gente, e di catturare quel loro spirito di umanità e solidarietà che aveva conosciuto egli stesso da bambino. Interessante è anche l'episodio dell'ormai vescovo in Bulgaria. Il regista opta per una quasi assenza di dialoghi, e una voce narrante che in parte racconta quanto si vede, ma soprattuo correda le immagini con stralci del diario dello stesso Roncalli. Forse proprio il suo diario costituisce la parte migliore del film (qui il merito va tutto al beato pontefice).
Detto questo, non posso fare a meno di fare un appunto negativo. Da dove è venuta l'idea a Olmi di far interpretare il futuro papa da un Rod Steiger sempre in camicia e cravatta? Qualche tentativo di straniamento brechtiano? Qualunque sia la sua carica o il luogo dell'azione, l'attore è sempre vestito in borghese e interloquisce con preti, vescovi o cardinali vestito in questo modo avulso completamente dal contesto. Qualunque ne sia il motivo, La ritengo una scelta sbagliata, e Steiger vestito in quel modo è per me un pugno nell'occhio.
Detto questo, il bilancio del film è certamente positivo, ed è un ritratto che per tono e stile ben si addice alla bonomia e alla semplicità di questo grande del novecento.
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