Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Papa Giovanni XXIII salì al Soglio pontificio nel 1958, troppo vecchio è troppo semplice per essere incisivo e sovversivo. Fu definito "Papa di transizione". Così, almeno, amava definirlo la stampa, e in questo assioma credevano i cardinali che lo avevano eletto in conclave. Alla sua morte la storia di Papa Giovanni XXIII venne raccontata da Ermanno Olmi nel film "E venne un uomo". Non poteva essere altrimenti. Angelo Giuseppe Roncalli era nato a Sotto il Monte in provincia di Bergamo ed era quindi conterraneo di Ermanno Olmi, bergamasco di Treviglio. Partendo dalla biografia di Mons. Radini Tedeschi, ex vescovo di Bergamo, e da lettere e scritti di Angelo Roncalli, Olmi si incaricò di scrivere la sceneggiatura e diresse la pellicola uscita nel 1965, interpretata da Rod Steiger, Adolfo Celi e Pietro Germi.
Angelo Giuseppe Roncalli, nato nel 1881, crebbe in una famiglia profondamente cattolica. Ermanno Olmi, nato 60 anni più tardi, visse in un contesto religioso altrettanto radicato. Se non bastò la comune origine lombarda fu la profonda religiosità di entrambi a far convergere le strade del regista e del defunto pontefice.
Pur realizzando un film di genere biografico Ermanno Olmi non rinunciò a dare un'impronta originale all'opera. Concluse la pellicola con la fumata bianca tralasciando il resoconto di ciò che risultava visibile agli occhi di tutti i fedeli ovverosia l'attività svolta in cinque anni di papato. Sembra quasi che Olmi abbia voluto omaggiare il profondo senso di umiltà di un prelato che non amava apparire e si considerava troppo piccolo per una responsabilità troppo grande.
Non solo Olmi tralasciò la cronistoria del pontificato ma ebbe addirittura l'ardire di raccontare la vita di Roncalli senza di lui.
Angelo Roncalli appare nelle vesti di bambino e come bambino di nove anni escì di scena lasciando Sotto il Monte per recarsi in seminario. La scelta del regista sembra alludere all'amore sovente dimostrato dal "Papa Buono" nei confronti dei bambini. Da quel momento a condurci per mano lungo la vita del prelato è l'enigmatica e complessa figura del mediatore, una sorta di narratore onnisciente dalla cui bocca trapelano le parole e i pensieri dell'uomo di chiesa. Sono queste parole molto profonde, a volte controcorrente, a spiegare il pontificato nonché l'origine del Concilio Vaticano che pur rimanendo in parte lettera morta, fu un momento rivoluzionario per la Chiesa Cattolica di allora.
Nonostante sia un'opera agiografica il regista si concede l'occasione di redarguire, attraverso i pensieri dello stesso Roncalli, il clero cattolico spesso incapace di vivere tra i poveri e con i poveri. Spesso più attento alla forma che al benessere del proprio gregge, più legato alle correnti politiche dominanti che al messaggio "politico" del Vangelo, più spesso chiuso in se stesso che aperto al confronto con gli altri.
"E venne un uomo" si può definire una pellicola minore del maestro bergamasco. Olmi, tuttavia, evitò di obbedire pedissequamente ai dogmi del genere per dare al proprio film un'impronta propria al racconto biografico, così come Papa Giovanni XXIII evitò di ubbidire ciecamente ai dogmi della chiesa cattolica cercando piuttosto la via per riformarla.
A tutti Buona Pasqua
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«Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». (Vangelo di Marco)
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