Angelo Roncalli viene mandato a seguire i corsi di latino tenuti da don Pietro. Qui matura la sua vocazione religiosa, che lo spinge a trasferirsi a Roma dove viene ordinato sacerdote. Dopo la prima guerra mondiale inizia il suo percorso come Nunzio Apostolico, prima in Bulgaria, poi in Turchia, infine a Parigi. Nel 1958 diventa Papa con il nome di Giovanni XXIII, senza mai dimenticare le sue umili origini.
Note
Il Papa più amato del secolo raccontato da Olmi utilizzando anche spezzoni di archivio e un attore professionista come Rod Steiger. Il regista rifiuta l'agiografia e riesce a commuovere con una storia semplice.
Voto 6,5. Docufiction sulla vita di Giovanni XXIII. Olmi costruisce un film delicato, agiografico ma senza eccessi, che racconta la parabola di un uomo fedele alla sua semplicità, fautore di una religiosità schietta e profonda. [15.05.2009]
Quanta umiltà nel raccontare la vita di un personaggio storico.. se solo i registi delle fiction e di qualche film contemporaneo, volessero imparare da chi, come Olmi, sa narrare! (8)
Papa Giovanni XXIII salì al Soglio pontificio nel 1958, troppo vecchio è troppo semplice per essere incisivo e sovversivo. Fu definito "Papa di transizione". Così, almeno, amava definirlo la stampa, e in questo assioma credevano i cardinali che lo avevano eletto in conclave. Alla sua morte la storia di Papa Giovanni XXIII venne raccontata da Ermanno Olmi nel film… leggi tutto
Nell'approccio documentaristico, pur tra momenti "alti" (soprattutto nel racconto dell'infanzia di Roncalli con visioni e tematiche che in molti aspetti ritorneranno ne "L'albero degli zoccoli") si perde forse il filo narrativo e la visionarietà di altre pellicole del grande regista bergamasco. Così tutto il film, pur interessante anche per i risvolti dell'esperienza bulgara e del… leggi tutto
Poco meno che un film, poco più che una fiction; c'è Rod Steiger e questo significa che, arrivato al quarto film, Olmi decide di utilizzare attori professionisti: la garanzia del mestiere è una certezza; c'è l'intento biografico che sconfina già dalle prime battute nell'agiografico sfrenato e c'è un tocco di documentarismo nei primi minuti (senz'altro i… leggi tutto
Papa Giovanni XXIII salì al Soglio pontificio nel 1958, troppo vecchio è troppo semplice per essere incisivo e sovversivo. Fu definito "Papa di transizione". Così, almeno, amava definirlo la stampa, e in questo assioma credevano i cardinali che lo avevano eletto in conclave. Alla sua morte la storia di Papa Giovanni XXIII venne raccontata da Ermanno Olmi nel film…
Sembra strano che nonostante vi siano nell'attualità due pontefici uno e uno emerito, abbiano creato quasi imbarazzo e ingombranza il diffondersi in qualche caso delle filosofie o maniere di entrambi. Come se la gente preferisse per un senso d'ordine forse la totalità dell'uno e con emerito defilazione del resto tanto da non faticare assai per procurare neanche un benedetto…
Nell'approccio documentaristico, pur tra momenti "alti" (soprattutto nel racconto dell'infanzia di Roncalli con visioni e tematiche che in molti aspetti ritorneranno ne "L'albero degli zoccoli") si perde forse il filo narrativo e la visionarietà di altre pellicole del grande regista bergamasco. Così tutto il film, pur interessante anche per i risvolti dell'esperienza bulgara e del…
...e venne un uomo fu per Olmi un'opera su commissione del produttore canadese Saltzman, quello dei film sull'agente 007. Quest'ultimo era rimasto affascinato dalla figura di Giovanni XXIII e decise di dedicargli un film post mortem. Sulla carta, Olmi era la persona più indicata a fare questo film, regista d'ispirazione cristiana, anch'egli, come il papa, era un bergamasco d'origine…
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Commenti (2) vedi tutti
Voto 6,5. Docufiction sulla vita di Giovanni XXIII. Olmi costruisce un film delicato, agiografico ma senza eccessi, che racconta la parabola di un uomo fedele alla sua semplicità, fautore di una religiosità schietta e profonda. [15.05.2009]
commento di PPQuanta umiltà nel raccontare la vita di un personaggio storico.. se solo i registi delle fiction e di qualche film contemporaneo, volessero imparare da chi, come Olmi, sa narrare! (8)
commento di KAMAN