Regia di Gérard Pirès vedi scheda film
Lo stunt-movie sta prendendo il posto dei film d’azione e questo significa, per alcune pellicole, essere retrocesse da un “genere” (molto labile e in cui l’adrenalina maschera, di solito, debolezze dell’intreccio) a una generica routine. Gérard Pirés non intende, per ora, scendere dal Taxxi (il suo film più popolare) e fa correre i suoi ectoplasmi di personaggi da una rapina di banca all’altra, con ricatti da parte di un poliziotto corrotto e ovvie scene di seduzione da sauna. Tre uomini e una donna (titolari più che protagonisti delle imprese delinquenziali) sono specialisti in fughe spericolate e spettacolari dopo aver sgraffignato sostanziosi bottini. Il romantico mondo dei vecchi fuorilegge non esiste più e sono in pista ragazzotti e ragazzotte da palestra, seguaci poco svegli della moda degli sport estremi. Lo schermo è usato come una tavolo da biliardo per carambole che negano le leggi della fisica o come un precipizio in cui lanciarsi a testa in giù o come una parete da scalare a mani nude per un condensato di presunti brividi. Dorff rimane un non attore e anche le comparse gli fanno ombra.
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