Espandi menu
cerca
28 giorni dopo

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Fauves

Fauves

Iscritto dal 28 giugno 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 13
  • Post -
  • Recensioni 6
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 28 giorni dopo

di Fauves
7 stelle

Si poteva far di meglio.

28 Days Later (UK,2002) di Danny Boyle

Trama (in breve)

Londra, un'epidemia, provocata da primati infetti, aggredisce l'intera Inghilterra. Jim (Cillian Murphy) si risveglia dal coma, in cui era caduto a causa di un incidente stradale, 28 giorni dopo la totale evacuazione dell'isola (adesso in stato di quarantena). Il protagonista fin da subito ha a che fare con uomini "infetti" all'interno della città, che adesso assumono comportamenti da veri e propri "zombie"; Jim viene salvato da due sopravvissuti come lui, di cui uno verrà ucciso dopo esser diventato anch'esso un infetto (perchè entrato in contatto con il sangue di uno di loro), mentre lui e l'altro sopravvissuto (Selena) continueranno il viaggio alla ricerca di "una via d'uscita" dal disastro. Un padre e una figlia si aggiungono al gruppo dopo essersi fatti notare con delle luci LED affisse al proprio palazzo; i quattro partono per Manchester, per trovare rifugio in una base militare che riproduce da diversi giorni lo stesso messaggio registrato attraverso una stazione radio e che promette una cura.

 

Analisi

"28 days Later" è, probabilmente, la produzione più "boyleriana" post-Trainspotting e, allo stesso tempo, l'ultima "decente" del cineasta di Manchester. "Il più boyleriano" per la presenza, nel film, di un'atmosfera e una messa in scena, che ci riporta, con la mente, appunto, ai suoi primi lavori (Shallow Grave e Trainspotting). C'è da dire che il film comincia meglio di come poi arriva, perdendo la freddezza dei minuti iniziali per, invece, lasciarsi andare in una smeliata ricerca di romanticismo, che, con lo scopo di essere maggiormente commestibile agli occhi dello spettatore medio, riesce invece a banalizzare il film tutto, discostandolo dalla visione di "lotta sopravvivenziale" per portarlo a una condizione di "sentimentalismo primario", inserendolo come fondamento della vita umana. Quindi, un film certamente da non calpestare, ma che, comunque, lascia un po' d'amaro in bocca per le premesse poi, successivamente, non portate a termine.

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati