Regia di Ana Endara Mislov vedi scheda film
La storia è di quelle 'minime', tutta incentrata sui piccoli spostamenti quotidiani all'interno di un rapporto da costruire e non scontato tra due donne appartenenti a due emisferi socio-culturali opposti.
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024 - CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA
A Panama City, l'immigrata colombiana Ana Maria, con una lunga esperienza nella gestione degli anziani, viene contattata da una donna che ha bisogno di qualcuno che stia con sua madre Mercedes, che sta perdendo colpi sia dal punto cognitivo - preda di tanto in tanto di fasi di confusione - sia da quello fisico, per via di una caviglia ballerina che tende a mandarla al tappeto. Ana Maria, che appare in stato di gravidanza ma non ha un partner, ha difficoltà ad ottenere i documenti di cittadinanza, quindi nell'accettare la proposta chiede a sua volta, in tal senso un aiuto che un lavoro stabile gli dovrebbe dare. Dopo le prime difficoltà dovute alla diffidenza dell'anziana, restia ad ammettere a sé stessa il venir meno della propria autosufficienza, la ragazza riesce gradualmente ad infiltrarsi tra le maglie della sua resistenza, e la scoperta, da parte dell'altra, di un segreto che lei celava sin dal loro primo incontro, diventa un motivo in più per cementare il rapporto.
Querido Trópico è l'esordio nel lungometraggio della regista panamense Ana Endara, che viene dal documentario e lo mostra attraverso la perizia con cui cattura i dettagli delle piante e degli insetti che popolano il giardino tropicale in cui l'azione è ambientata.
La storia è di quelle 'minime', tutta incentrata sui piccoli spostamenti quotidiani all'interno di un rapporto da costruire e non scontato tra due donne appartenenti a due emisferi socio-culturali opposti: una a capo di una famiglia numerosa e appartenente all'alta borghesia, l'altra povera e sola, senza nessuno ad aspettarla altrove, in un paese straniero che ancora non l'ha accettata perché mal tollera una donna non sposata e senza prole. Ad intervenire, in maniera determinante, all'interno di questo squilibrio, è il riconoscimento reciproco di un bisogno, con da un lato la consapevolezza di non saper più badare a sé stessi, e dall'altro lo sblocco emotivo cagionato dall'avvertirsi accolta nei propri difetti o mancanze. Il legame che si forma tra le due donne, difficile da ipotizzare in partenza, è qualcosa che ha a che fare con l'amicizia, con l'affidamento reciproco, con la comprensione.
Delicato e toccante.
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