Latif, 17 anni, lavora come assistente in un cantiere: va a fare la spesa, prepara da mangiare per gli operai. Un giorno, uno degli operai si ferisce gravemente e deve smettere di lavorare. L'uomo è un profugo afgano immigrato illegalmente e suo figlio, Rahmat, arriva al cantiere per sostituirlo. Per il ragazzo i lavori pesanti risultano impossibili e il capo cantiere decide di dare a lui il posto di Latif, fisicamente più forte e quindi in grado di affrontare compiti più impegnativi. La cucina si rivela presto il luogo ideale per Rahmat e tutti gli operai vengono conquistati dalla bontà dei pasti che prepara e dal suo squisito tè. Nessuno rimpiange Latif che, costretto a pesanti lavori manuali, comincia a spiare il rivale per coglierlo in fallo e riavere il suo posto. Dopo molti tentativi falliti Latif scopre esterrefatto il segreto di Rahmat. Un segreto che sconvolgerà la sua esistenza.
"Baran" racconta una storia di ordinaria precarietà dalla quale emerge un elevato spirito solidaristico. Il modo di fare cinema di Majidi insomma, la cui poetica sembra sempre oscillare tra la descrizione realistica e la prescrizione morale. Un buon regista, il cui difetto è forse quello di far emergere dai suoi film una chiara patina televisiva.
Lateef è un adolescente iraniano che si occupa delle faccende culinarie in un grande cantiere edile di una città iraniana, per conto di Memar. Ma quando un operaio afgano, che lavorava lì illegalmente come tutti gli altri afgani, si infortuna, sarà sostituito da Memar con il figlio dello stesso, che prenderà il posto di lavoro di Lateef, visto che come operaio si era rivelato inetto.… leggi tutto
Bel film iraniano di stampo neorealista (tanto per cambiare). Rispetto ai più illustri colleghi Majid Majidi forse non possiede lo struggente lirismo di Kiarostami, o la serrata urgenza di Farhadi, ma il suo film sa farsi apprezzare: forse un po' ingenuo nella sua poetica dei buoni sentimenti, ma anche sobrio e profondo, con alcuni momenti di vera grazia.
Bella l'ambientazione…
Lateef è un adolescente iraniano che si occupa delle faccende culinarie in un grande cantiere edile di una città iraniana, per conto di Memar. Ma quando un operaio afgano, che lavorava lì illegalmente come tutti gli altri afgani, si infortuna, sarà sostituito da Memar con il figlio dello stesso, che prenderà il posto di lavoro di Lateef, visto che come operaio si era rivelato inetto.…
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"Baran" racconta una storia di ordinaria precarietà dalla quale emerge un elevato spirito solidaristico. Il modo di fare cinema di Majidi insomma, la cui poetica sembra sempre oscillare tra la descrizione realistica e la prescrizione morale. Un buon regista, il cui difetto è forse quello di far emergere dai suoi film una chiara patina televisiva.
commento di Peppe Comune