Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film
Penso ci siano due modi di guardare un remake o un film fortemente ispirato o un palese omaggio ad un lavoro precedente: o lo si valuta come un lavoro ex-novo, mettendo da parte confronti/raffronti/paragoni oppure lo si vive come un clone, un figlio di un dio minore, un affronto al passato.
Se poi l'originale è un capolavoro del cinema, per la nuova rilettura è quasi sempre la fine.
Credo che se "I soliti ignoti" di Monicelli non esistesse, questo "Welcome to Collinwood" sarebbe un'onesta commedia d'oltreoceano, di atmosfera da cinema indipendente americano, in cui una banda di ladri degni di un'armata brancaleone cerca il colpo della vita, ma per la stessa natura dei personaggi in gioco il gruppo non può fare altro che naufragare nell'intento.
La parte iniziale in cui il segreto di questo "bellini", ovvero il colpo grosso da realizzare, viene inesorabilmente passato da un personaggio all'altro in una sorta di effetto domino mi sembra fatta bene, ed è il meccanismo per il coinvolgimento nella vicenda degli sgangheratipersonaggi.
Il solito George Clooney sornione aggiunge un tocco di delirio alla vicenda come quando Clooney/paralitico in carrozzella, per mimetizzarsi e non essere riconosciuto , indossa semplicemente un cappello ed una finta barba da ebreo pur restando sulla stessa identificabilissima carrozzella (dalla quale peraltro impartisce lezioni su come scassinare casseforti).
Per il resto alcune situazioni sono godibili, ed il film scorre fino alla fine.
Credo che il regista non abbia certo voluto dissacrare o infangare un capolavoro del cinema bensì solo giocare e usare il cinema per quello che è o dovrebbe essere, una forma d'arte e quindi muoversi senza vincoli o tabù, neppure quello di trasportare in un contesto diverso una storia già raccontata e divertirsi nel mettersi in gioco nel ricreare qualcosa a partire da un precedente pressochè sacro.
Il tutto interpretato da un gruppo di attori assolutamente bravi e degni di nota.
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