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La repubblica di San Gennaro

Regia di Massimo Costa vedi scheda film

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La recensione su La repubblica di San Gennaro

di speedy34
6 stelle

L’idea è divertente e con un suo moderno appeal: siamo nel 2013 in Italia e c’è già stata la secessione. Tutti i meridionali residenti al Nord sono stati relegati in "Riserve" dislocate in vari punti della Padania. In un clima da "Blade Runner"... c’ ‘a pummarola seguiamo la vita e le vicende grottesche, ciniche e tenere in una di queste riserve ed in particolare le emblematiche avventure della famiglia Stummolo, Gennaro e Addolorata, fratello e sorella... l’uno che ambisce a diventare cittadino del Nord e si fa chiamare Genny Stumm per poter millantare origini tedesche mentre la sorella, napoletana verace, sogna una vita tranquilla da classica famiglia del Sud... moglie e mamma di una nidiata di pargoletti! Ma è lo svolgimento... la messinscena , ad opera del regista Massimo Costa, di questo "assurdo" e contemporaneo "canovaccio" a deludere: piatto, senza morden t e, esageratamente sopra le righe e con toni grotteschi malgovernati, "La Repubblica di San Gennaro" paga soprattutto un oneroso e gravoso dazio alla sua origine ed impianto teatrale (è tratto dalla pièce "Casa di frontiera" di Gianfelice Imparato) mai lasciandoci intravedere qualche "flash" di una visione cinematografica (chissà cosa un regista pungente ed acuto come Mario Monicelli sarebbe stato capace di tirar fuori da un’idea così allettante!). Luce, scenografie e costumi rispondono così ad una evidente esigenza di povertà produttiva e stilistica che mai viene scambiata per l’ennesimo prototipo di film indipendente o "dogmatico" così tanto in voga in questi ultimi tempi! E se gli interpreti (Gianfelice Imparato, Anna Ammirati, Vincenzo Peluso, Marina Piscopo, Aldo Giuffrè) compongono una affiatata e divertente "carovana" di caratteri e "tipi" da classica commedia all’italiana, è nella "esagerata" e brava Lucrezia Lante Della Rovere (assistente sociale della sup e riore razza del Nord!) che intravediamo gli sforzi di una regia che cerca un suo stile ed un personale linguaggio così sottolineando la bravura di un’attrice che il nostro cinema, troppo facilmente, sembra aver scordato!

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