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Dadapolis

Regia di Carlo Luglio, Fabio Gargano vedi scheda film

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La recensione su Dadapolis

di orsotenerone
5 stelle

Non potendo essere alla mostra internazionale di cinematografico di Venezia, pur essendo veneziano, l’unico modo per me è quello di vedere alcune pellicole attraverso MYmovies. 

Non ho la possibilità di scelta e perciò la prima pellicola che ho visto è un documentario 

Dico già che la maggioranza delle pellicole che vedrò saranno incentrate sulla Biennale College Cinema e le giornate degli autori.

 

Di per sé il documentario come genere non è propriamente nelle mie corde ma dato che faceva parte della mostra internazionale cinematografica di Venezia, ho pensato comunque di vederlo: oltretutto la sua durata poco meno di un’ora e mezza e quindi ho visto questo film. 

Io veneziano che vivo a pochi passi dall’Austria mi sono ritrovato a vedere un documentario su Napoli, non posso probabilmente discutere sulla emozione che può dare ai partenopei: questo spetta a voi dirlo. 

Il film ha qualche cliché di troppo, come il fatto di dividerlo in quattro parti terra, aria, fuoco e acqua: non proprio un approccio innovativo.

In alcuni momenti risulta, secondo me, troppo impostato perdendo probabilmente la sua natura documentaristica.

 

È interessante lo sviluppo in quanto racconta la storia di Napoli direi degli ultimi 60-70 anni attraverso alcuni dei suoi artisti.

Tra brani musicali che raccontano il mondo napoletano e chiacchere tra artisti il documentario prosegue.

Bellissimo l’omaggio a Totò con la preghiera del clown.

Trovo un po’ inutile e furbetto i riferimenti ai problemi con l’ecologia che seppur può essere corretto in un discorso su Napoli, nel documentario sembra messo perché dovuto.

 

Dadapolis: conclusioni

Corretto e bello invece, il momento con le foto dei migranti che galleggiano nell’acqua: un bel paragone tra i napoletani migrati nel mondo e i migranti di oggi.

Bisogna dire che l’amore e l’emozione per la città partenopea non scaturisce solo attraverso il racconto ma anche con la macchina da presa che va a riscoprire alcuni luoghi importanti come Bagnoli. 

Tecnicamente è impeccabile e probabilmente per chi è nato a Napoli o magari per chi a Napoli in questo momento non ci vive ma ci è nato, questo film può dare molto di più che a me. 

Lo ritengo comunque una buona pellicola e dato che alla mostra del cinema avrà un approfondimento penso sia stata azzeccata la scelta. 

Interessanti, inoltre, l’ultima frase che fa riflettere moltissimo: “Esseri umani che mettendosi insieme creano la particolarità di una cultura”

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