Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
L’ancora acerba classe di Spielberg, sboccia nel fiore più bello e con l’immensa tenerezza che questa pellicola, lontana nel tempo ma amata sempre allo stesso modo, anzi ogni volta un po’ di più, contiene. La capacità di Steven, del raccontare, il dono di narrazione che attua in ogni suo film, è unico nel suo genere e si amplifica nei film fantastici. Il basso e tenero extraterrestre, più famoso e amato del cinema, approda sulla terra ed entra in simbiosi con Elliott e, in breve, diventa parte integrante della famiglia, con lo stupore del diffidente Michael, il fratello maggiore, e della piccola sorella Gertie, una tenerissima e bravissima Drew Barrymore. L’iniziale leggerezza, con quell’aria un po’ da thriller, per la cupa fotografia che si staglia su scenari bui attraversati da deboli fasci di luce chiara, viene sovrastata dalla malinconia degli ultimi fotogrammi, che commuovono oggi quanto ieri. Il ritmo è cadenzato ed equilibrato, distribuito per tenere sempre alta l’attenzione accompagnata, sempre, dal piacere della visione pulita. Un pilastro della cinematografia che, ad ogni sguardo, si arricchisce di particolari. Necessario vederlo almeno una decina di volte, in ogni vita.
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