Regia di James Cameron vedi scheda film
L'intuizione migliore avuta da Cameron e Hill è stata quella di ribaltare il primo film senza paura di osare, proponendo un'estetica, una scrittura e addirittura un genere diversi dal capostipite. Qui gli umani diventano una sparuta minoranza che viene falcidiata da un battaglione di mostri assetati di sangue, i lunghi silenzi e l'atmosfera alla Kubrick sono aboliti in favore di una componente action potentissima e le venature horror passano da La cosa da un altro mondo a La notte dei morti viventi. A dispetto di premesse narrative decisamente meno credibili (la famigerata compagnia è consapevole che sul pianeta vi siano gli alieni, manda al macello una mandria di allegre famigliole per trovarli e nel momento in cui intuisce che probabilmente sono stati tutti sterminati l'unica cosa che riesce a fare è inviare un piccolo gruppetto di marines inconsapevoli che verranno fatti a brandelli a loro volta: ma ci sono o ci fanno?) continuo a preferirlo al primo capitolo: alla fine gli elementi iconografici che hanno fatto esplodere la mitologia della saga sono tutti qua dentro. Qui si delineano i caratteri distintivi della nuova specie (la divisione gerarchica fra individui, l'"alveare" mucoso in cui sono avvolte le prede, l'introduzione della parola "xenomorfo"), il design dei soldati del futuro (saccheggiato in una miriade di altri prodotti sia cinematografici che non) ed il personaggio di Ripley: se nel primo film la scrittura hitchcockiana faceva sì che apparisse inizialmente come uno dei tanti membri sacrificabili dell'equipaggio (per poi sorprendere facendola sopravvivere) non consentendo quindi di esplorarla appieno, qua diviene l'eroina iconica entrata nell'immaginario collettivo, disposta alla ragionevolezza ed amorevole nel trattare con la bambina, ma pronta a tutto quando la situazione si fa disperata ed anche i più duri sembrano crollare (sicuramente è la prova di Sigourney Weaver a cui sono più legato). La sua battaglia finale con la regina degli alieni è in fondo uno scontro fra due madri dalla volontà inarrestabile: entrambe cercano vendetta, ma anche e soprattuto la possibilità di salvaguardare la propria prole. Certo come allegoria forse è anche troppo muscolare, ma c'è poco da fare: l'uscita dall'hangar sul robot è ancora oggi da applausi. Nell'ambito del cinema d'azione rappresenta davvero una vetta altissima.
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