Regia di James Cameron vedi scheda film
Secondo episodio della saga, “Aliens – Scontro finale” arriva 8 anni dopo l’archetipo e viene affidato a James Cameron, che aveva dimostrato di padroneggiare bene il genere fantascientifico col sorprendente “Terminator” diretto due anni prima. Stavolta il tenente Ripley (Sigourney Weaver) torna in missione sul pianeta LB-426 dove un insediamento umano non dà più tracce di vita. All’arrivo la situazione sembra tranquilla, ma Ripley invita i compagni a non fidarsi. Avrà ragione…”. Lo abbiamo imparato con “Terminator” e la cosa sarà ancor più chiara con “Titanic” ed “Avatar”: oltre ad essere un buon filmaker, James Cameron crea di ogni suo film un evento, realizzandone una sorta di franchise. Ecco che Alien 2, oltre ad essere una pellicola girata bene e sufficientemente avvincente (in cui i migliori elementi del primo film vengono recuperati e laddove possibile valorizzati, aggiungendovi alcuni elementi ulteriormente peculiarizzanti - uno su tutti il lanciafiamme che non compariva nel primo film), è un evento cult, che abbraccia numerosi media (clamoroso per esempio fu il successo del videogame!). In definitiva in “Aliens – Scontro finale” il ruolo della Weaver diventa definitivamente quello di protagonista, anche se i suoi compagni di (dis)avventura, successivamente subalterni, acquisiscono un ruolo ben più importante per la storia, per quanto il valore carismatico e di leadership di Ripley si accentui. Meno psicologico rispetto al capitolo di Scott, ma ben più marcato sul piano degli effetti speciali (non a caso Oscar giustificatissimo dell’Accademy). Nonostante la durata eccessiva, certamente un film che vale la pena vedere, specie per il finale in cui si consuma un duello tutto al femminile e in cui viene legittimata, eccome, quella “S” supplementare del titolo.
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