Regia di Roberto Santos vedi scheda film
A Hora e Vez de Augusto Matraga (1965): locandina
VENEZIA 81: CLASSICI/ RESTAURI
"Andrò in paradiso anche se dovrò forzare l'ingresso"
Augusto Matraga è un uomo violento che vive nella regione semidesertica conosciuta come sertão di Minas Gerais.
A causa del suo carattere impossibile, l'uomo è stato lasciato dalla moglie, e poco dopo cade nell'imboscata ordita da alcuni dei suoi molti nemici, e, privo di sensi, viene lasciato a terra e dato per morto.
La buona sorte vuole che l'uomo venga soccorso e salvato grazie alle cure di una coppia di anziani coniugi assai indigenti, costretti a vivere in una baracca di fango cibandosi dei pochi ortaggi cresciuti in quell'arido suolo circostante.
Ma è proprio in quel luogo umile e desolato che Aigusto, subisce una trasformazione dai connotati mistici.
Ciò nonostante, quando Matraga ha occasione di incontrare la banda di Joãzinho Bem Bem e gli altri suoi assalitori, si rende conto di non riuscire a controllare ciò che gli è rimasto della propria innata natura di uomo aggressivo. Anima in pena e dolorosamente consapevole dei propri limiti, Augusto Matraga riuscirà a riconciliarsi col mondo solo nel momento dell'agonia da trapasso. Piccolo e prezioso gioiello sottoposto ad un restauro che lo ha riportato all'antico splendore, A hora e vez de Augusto Matraga e un film misconosciuto del 1965 diretto dal regista brasiliano Roberto Santos, la cui sceneggiatura è tratta dall’omonimo racconto di João Guimarães Rosa, importante esponente della letteratura brasiliana del XX secolo.
Nel film appare come ardente la conversione mistica che rende ciò che prima era considerato alla stregua di una belva senza sentimenti, un uomo riflessivo che comprende i propri limiti e ne prova rimorso e vergogna.
Splendida ambientazione quasi da Far West in una zona impervia e cinematograficamente sconosciuta del Brasile, che rende l'epica vicenda della maturazione e conversione mistica del protagonista, una percorso dai contorni insoliti e preziosi.
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