Regia di David Mackenzie vedi scheda film
Stagnante dramma erotico-claustrofobico dalle venature annerite. Sulla carta una bella riserva di ingredienti, sullo schermo un irrisolto scarabocchio di atmosfere e tensioni cercate senza troppa convinzione, nella speranza che le sospese note di David Byrne disegnino attorno al film quell'alone torbido e misterioso che la narrazione non riesce a sprigionare. Con "L'Atalante" di Jean Vigo come onnipresente e ingombrante modello (il nome della chiatta è "Atlantic Eve"), lo scozzese David Mackenzie, al suo primo lungometraggio, infarcisce l'intreccio di flashback, ripetizioni e lentezze paludose, non riuscendo mai a trovare la fluidità nei passaggi tra dramma erotico e mistero dell'acqua. Ewan McGregor scrive il suo ruolo con imbronciata sufficienza e Tilda Swinton (la meglio del mazzo) con convincente e trattenuta intensità. Peter Mullan non nuoce. Decisamente bella e sprecata, infine, la fotografia di Gilles Nuttgens, un superbo talento visivo.
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