Regia di John Stockwell vedi scheda film
Anne Marie è una ragazza dal passato difficile e dal presente non roseo. Cameriera in un lussuoso albergo di Maui, la sua unica speranza e la sua unica passione è il windsurf, cui si dedica con un gruppo di amiche fedeli. Ma tra una sorellina che rischia di traviarsi e una madre scappata a Las Vegas, dovrà ritrovare la fiducia in se stessa. E le sarà utile l’incontro con un bel giocatore di football in vacanza che le chiede lezioni di tavola. Lanciato (si fa per dire) come una sorta di Mercoledì da leoni al femminile, questo piccolo prodotto va evitato da tutti quelli che amarono l’epopea struggente e machista di Milius. Qui i personaggi non hanno nessun doppio fondo, i conflitti sono teleguidati da una sceneggiatura inzeppata, niente ha vero interesse. L’unica cosa interessante sarebbe potuta essere la descrizione delle “Hawaii dei poveri”, che ruotano intorno al mondo dei turisti. Ma la regia cerca di mostrare i muscoli fin dall’inizio, e annega comicamente proprio nelle sequenze che si volevano più spettacolari, quelle delle grandi onde: tutte accelerate al computer, truccate al montaggio, sono l’esempio di come non si gira una sequenza d’azione.
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