Regia di E.B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
E.B. Clucher sfrutta il momento propizio e sforna un epigono dei due precedenti Trinità. Per non correre il rischio di ripetersi ed annoiare il pubblico, decide di fare a meno di Bud Spencer, lasciando sulle spalle di Terence Hill le sorti dell'intero film. Il risultato e' inferiore ai suoi due ben più illustri predecessori, anche per via del personaggio interpretato da Hill, un nobile inglese colto e raffinato ma che non e' in grado di estrarre una pistola ed e' ancor più un disastro quando si deve fare a cazzotti. L'esatto opposto del gelido pistolero Doc della trilogia diretta da Giuseppe Colizzi e dello scanzonato ma astuto e velocissimo Trinità. A rendere però la pellicola piacevole e' il trio di maestri di vita che devono rendere il nostro protagonista un vero uomo, interpretati da tre attori americani: Gregory Walcott, Dominic Barto e il caratterista fordiano Harry Carey Jr. Ultimi rappresentanti di un Far-West romantico che sta ormai scomparendo per lasciar spazio a una società che si sta' modernizzando e arricchendo, ma senza alcun ideale e sempre più spietata ed egoista. Tre furfanti generosi e dal cuore d'oro. Se Hill non diverte, ci pensano loro con intermezzi veramente spassosi a risollevare le sorti di una pellicola che si prefissava solo l'obiettivo di ripetere il clamoroso successo dei due lavori precedenti sopra citati. Tornano anche i due caricaturali bounty killer di nero vestiti del primo Trinita', con la variante che Antonio Monselesan e' affiancato da Sal Borgese, in quanto Dominic Barto/Mortimer questa volta e' dalla parte dei buoni (anche se di veri cattivi in questi film e' veramente dura trovarne).
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