La musica e la vita di tre artisti blues: il racconto è intercalato dall'esecuzione dei loro brani da parte di una schiera di artisti contemporanei. Skip James (1902-'69) studia chitarra e pianoforte creando un suo stile personale. Dopo gli studi di teologia, diventa pastore battista, esibendosi per qualche tempo nelle chiese. Predica fino al 1964, dopodiché torna a dedicarsi esclusivamente alla musica. Blind Willie Johnson (1902-'47), cantante di gospel originario del Texas ed eccellente chitarrista, come altri bluesman ciechi si guadagna da vivere cantando per strada. Le sue canzoni sono diventate dei classici del gospel blues. Infine, J. B. Lenoir (1929-'67) scopre la musica grazie al padre chitarrista; darà poi vita a un genere unico, in cui il sax si unisce a chitarra e percussioni con l'accompagnamento di una voce molto particolare.
Note
Quello di Wenders è un documentario anomalo, dato che la metà di ciò che si vede è un'artificiosa ricostruzione d'ambiente, con attori immersi in un bianco e nero sgranato e una voce over (in originale di Laurence Fishburne) che fa le veci del narratore Blind Willie Johnson. Di fatto, quindi, una finzione mascherata, una sorta di iperrealismo d'epoca che rende ancora più verosimile il discorso. Quale? Il solito di Wenders: le immagini possono essere ideale archivio della memoria e custodia del rimosso. Era già tutto teorizzato nel fantascientifico _Fino alla fine del mondo_ (1991), e non è un caso che anche questo film cominci con una letterale "proiezione" nello spazio e nel futuro.
sebbene il tema trattato sia interessante (un uomo che ha vissuto per la musica),mi ha annoiato a morte. forse perchè impostato come documentario, il che rallenta la vicenda fino a renderla irreggibile.
Fra il 2002 e il 2003 Martin Scorsese produce una serie di 7 documentari sulla musica blues, suo autentico pallino insieme al rock dei sixties; fra questi lavori, tutti a differenti registi, è compreso anche L'anima di un uomo del tedesco Wim Wenders. Wenders spazia nelle vite e nelle leggende di tre bluesmen delle origini (Blind Willie Johnson, che figura anche in un'anomala parte di voce… leggi tutto
Adesso so perché il blues mi aveva sempre fatto cagare: perché è suonato da fare schifo! Vedendo i grandi del blues, a cui il regista fa omaggio, e rivedendo le cover delle stesse canzoni, il confronto è impietoso. Da un lato l'artista, il Genio degli anni 20-30; dall'altra l'artista di oggi, che strimpella la stessa canzone, infangandola, senza pathos, senza capacità tecnica e artistica,… leggi tutto
Fra il 2002 e il 2003 Martin Scorsese produce una serie di 7 documentari sulla musica blues, suo autentico pallino insieme al rock dei sixties; fra questi lavori, tutti a differenti registi, è compreso anche L'anima di un uomo del tedesco Wim Wenders. Wenders spazia nelle vite e nelle leggende di tre bluesmen delle origini (Blind Willie Johnson, che figura anche in un'anomala parte di voce…
Ugole e celluloide. Biopic di grandi interpreti, camei, comparsate, attori che rivelano doti insperate (ma anche qualche latrato...). I performer che sono stati cooptati dal cinema e quelli cui il cinema ha reso…
Protagonisti sul palco o vagabondi solitari con la chitarra sulla spalla, guitar heroes come spadaccini invincibili e menestrelli da falò sotto le stelle. In molti, sul set, hanno imbracciato lo strumento musicale che…
Bellissimo. Documentario di finzione e non, con affascinanti immagini d'epoca, colonna sonora originale e ricostruita, spezzoni in stile film muto (ma con interruzioni cantate, come in "The Jazz Singer"), una valanga di capolavori del blues interpretati e reinterpretati da grandi musicisti di oggi (a dispetto di chi non apprezza il blues contemporaneo, Cassandra Wilson è una voce che va oltre…
Adesso so perché il blues mi aveva sempre fatto cagare: perché è suonato da fare schifo! Vedendo i grandi del blues, a cui il regista fa omaggio, e rivedendo le cover delle stesse canzoni, il confronto è impietoso. Da un lato l'artista, il Genio degli anni 20-30; dall'altra l'artista di oggi, che strimpella la stessa canzone, infangandola, senza pathos, senza capacità tecnica e artistica,…
Wim Wenders è un cineasta particolarmente difficile, amato dai cinefili esasperati, amanti del complesso e del culturale, i suoi film si sviluppano con uno stile descrittivo caratterizzato dalla lentezza. La…
Certi cuori hanno uno spessore immenso...brillano di luce propria...e innalzano un canto fraterno e poetico verso il cielo...maxcalifornia...mi dulce amigo....
ti voglio bene.....
BELLISSIMO DOCUMENTARIO SUL BLUES CHE WENDERS GIRA CON CLASSE E PARTECIPAZIONE.
CONSIDERATO POI CHE TUTTE LE IMMAGINI DELLA PRIMA PARTE SONO STATE RICOSTRUITE DAL REGISTA E'ANCORA PIU' BELLO OSSERVARE COME LA MUSICA ARRIVI AL CUORE (ALL'ANIMA?)NONOSTANTE LA FALSITA' DELLE IMMAGINI.
GRANDIOSE POI LE ESIBIZIONI DI LOU REED E NICK CAVE CHE DECOSTRUISCONO LE CANZONI PER RENDERLE (SE POSSIBILE)…
sono rimasto letteralmente a bocca aperta.. wim wenders ha la capacità di sorprendere.. sempre! è davvero emozionante.. davvero nn è possibile comprendere cosa è reale e cosa è ricostruito.. la fotografia e le inquadrature e lo stile complessivo mi hanno impressionato! wim wenders è riuscito oltre ogni aspettativa ad impregnare ogni singolo fotogramma della struggente intensità della…
È ufficiale. Wim Wenders è un grande regista. A patto che si tenga lontano dal cosiddetto “cinema di finzione”. Se Crimini invisibili (1997) è un didascalico pamphlet e The Million Dollar Hotel (1999) un pomposo guscio vuoto, questo The Soul of a Man fa il paio con il celebre Buena Vista Social Club nell’elaborare con intelligenza il concetto di documentario. Il film, come è noto, fa…
Wenders gira un ottimo film sul mondo del Blues,e lo fa raccontando tre storie di tre protagonisti del genere musicale.è un film ben confezionato,arricchito da performances di rilievo(Nick Cave,Joe Spencer Blues Explosion...)che ci aiuta a conoscere ed avvicinarsi a questo tipo di musica.
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Commenti (3) vedi tutti
7.5
commento di nico80UN GRAN DOCUMENTARIO SULLA STORIA DEL BLUES
commento di RICHIARDsebbene il tema trattato sia interessante (un uomo che ha vissuto per la musica),mi ha annoiato a morte. forse perchè impostato come documentario, il che rallenta la vicenda fino a renderla irreggibile.
commento di carpa