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...e per tetto un cielo di stelle

Regia di Giulio Petroni vedi scheda film

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La recensione su ...e per tetto un cielo di stelle

di Donapinto
7 stelle

Sono sempre stato un appassionato di spaghetti-western sin da quando ero bambino. Ero presissimo da queste trame pressoche' tutte uguali, sparatorie infinite e trucidi pistoleri, scazzati e monoespressivi, con la barba incolta e perennemente sudati. Gia' intorno ai 13 anni mi divertivo a scriverne le recensioni. Naturalmente questa passione con gli anni si e' appianata. ...E PER TETTO UN CIELO DI STELLE (bel titolo) porta la firma di Giulio Petroni, regista e scrittore che non ha lasciato una grande impronta nel mondo del cinema, ricordato in particolare per un paio di western, il poco originale DA UOMO A UOMO e il piu' celebrato TEPEPA. Questa pellicola interpretata da Giuliano Gemma non ha riscosso molti consensi da parte del pubblico, io invece lo considero uno dei migliori titoli nel suo genere, parliamo appunto di un genere scarso in fatto di originalita', povero nelle trame (vendette e rapine) e nei mezzi, con attori spesso improvvisati (eclatante il caso di Nino Benvenuti) e con mediocri artigiani alla regia. In una classifica non lo metto certo sul podio, ma tranquillamente nei primi 15-20. Il soggetto non e' dei piu' originali, di nuovo una vendetta, ma questa volta sono i cattivi che si devono vendicare del buono, dunque una caccia all'uomo. Petroni si concentra maggiormente sui suoi personaggi e ci regala una bella storia di amicizia. Giuliano Gemma e' Billy, un simpatico villain apparentemente codardo e pauroso, ma che al momento opportuno si rivelera' essere un abilissimo e temibile pistolero. Mario Adorf e' Harry, un buono e ingenuo minatore in possesso di un discreto gruzzolo che fa gola a Billy. E' un film dalle molte facce: avvincente, drammatico, malinconico, ma anche divertente, come quando Billy seduce una giovane e "freschissima" vedova, interpretata dalla bella polacca Magda Konopka, raccontando all'ingenuo Harry la balla che tiene un tesoro sepolto in giardino. Quest'ultimo perde tempo a scavare in giardino, mentre Billy si "spupazza" la bella e inconsolabile vedova. Pellicola che a tratti mi ricorda un altro bel western-spaghetti sempre con Giuliano Gemma, AMICO STAMMI LONTANO ALMENO UN PALMO, diretto da Michele Lupo nel 1972, dove il posto di Adorf era preso dal piu' scaltro e "virile" Luigi Montefiori. Menzione a parte per i due cattivi del film: Federico Boido nella parte del bandito Roger Pratt e il caratterista Anthony Dawson nella parte di suo padre, Samuel Pratt, un attore britannico che, viso magro e perennemente rugoso, non aveva neanche bisogno di recitare e che si ricorda principalmente nel ruolo del Dr. No in 007 LICENZA DI UCCIDERE e nel western "multinazionale" SOLE ROSSO, entrambi diretti dall'inglese Terence Young. Da ricordare anche il bellissimo finale e la bella colonna sonora composta dal solito Ennio Morricone.

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