Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Alberto vuole fidanzarsi con una manicure, ma i genitori di lui non la ritengono un buon partito e mandano il figlio lontano da casa per non pensarci più. In realtà si tratta parzialmente di un equivoco: la ragazza invisa ai genitori di Alberto è un’altra e lui, tornando a casa ormai disilluso, si innamora proprio di questa.
La vispa Teresa è un’innocente commedia sentimentale confezionata con la debita cura da un artigiano del cinema popolare come Mario Mattioli, che oltre alla regia cura la sceneggiatura del film. Un’opera tutto sommato dalle basse aspettative, comunque raggiunte: un’ora e mezza circa di intrattenimento fra trame rosa ed equivoci, fino allo sbocciare inevitabile del lieto fine. E c’è anche qualche momento musicale, con le canzone appositamente scritte (citando i titoli di testa) dal Maestro Danzi. Ma il primo motivo di interesse, se non l’unico probabilmente, nei confronti della pellicola risiede nel cast, che sfoggia in prima linea elementi del calibro di Lilia Silvi, Roberto Villa, Vera Carmi, Cesare Fantoni, Giuditta Rissone, Carlo Ninchi, Aldo Silvani e Tino Scotti. Tutto funziona a dovere, nei già citati limiti dell’opera; per quanto ormai datato, nel 1943 – e cioè in piena guerra – questo tipo di cinema aveva ancora ampio riconoscimento da parte del pubblico, desideroso di facile evasione e sorrisi. 4/10.
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