Regia di Diego Lerman vedi scheda film
José De Zer, così come descritto in questo film argentino, era un mix fra Germano Mosconi, Leslie Nielsen e George Clooney, una specie di cronista d'assalto piuttosto famoso negli anni ottanta, che cercava storie ad effetto, ricamandoci sopra, se non, come in questo caso, inventando lui stesso prove e argomentazioni. Il regista, Diego Lerman, racconta l'epopea, tutta televisiva, di una delle avventure di De Zer, questa volta a caccia di Ufo, in uno sperduto paesino dell'entroterra argentino. Quello che ne esce è un film ibrido, che non sa, alla fine, di niente: un po' biografia, un po' commedia e un po' dramma e, via, anche un po' fantascienza, senza centrare niente. L'attore principale e, in generale, quelli di contorno, sono bravi e il film, sotto l'aspetto tecnico, è decente, ma è proprio la storia che non regge, non tanto per la mistificazione del De Zer, che creò il primo giornalismo "fake", comunque un tema importante, ma perché passa da un registro all'altro, annoiando a morte, specie nella prima parte di una pellicola che raggiunge quasi le due ore. Ha un certo ritmo, ma gira a vuoto, e alla fin fine non si capisce nulla, non si capisce se fu un episodio reale della tv argentina, molto probabile, e fino a che punto, Lerman, si sia preso una certa libertà. Un pasticcio curioso, niente di più, niente di meno.
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