Regia di Jacques Tati vedi scheda film
Dopo aver visto questo Playtime ho raggiunto la convinzione assoluta(che comunque era gia'abbastanza radicata in me)che Tati fosse un genio,un padrone assoluto dell'arte cinematografica,un cantore del cinema puro,quello prima dell'avvento del sonoro.E infatti anche questo film ha dialoghi molto radi,sono molto piu'presenti gli effetti sonori che le parole dei personaggi che comunque nulla aggiungono all'economia del film.Un film sfortunato commercialmente ,non capito,di cui anche Tati non era convinto,avendolo tagliato di piu'di mezz'ora.Un budget da kolossal americano non ripagato dal successo del pubblico.Ma questo è il destino di che è un precursore,di chi è troppo avanti per essere capito.Le tematiche sono piu'o meno quelle del film precedente a questo Mio zio in uno scenario ancora piu'avveniristico.Un urlo(si fa per dire)contro la modernita'qui rappresentata da una citta'quasi aliena per quanto futuribile ,con la globalizzazione che ormai colpisce ovunque.E siamo ancora nel 1967!!!La seconda parte,al ristorante-sala da ballo è un piccolo capolavoro di thrilling.Viene sfiorato il collasso totale piu'volte,la catastrofe è li'dietro l'angolo un infinita'di volte ma alla fine si riesce sempre ad andare avanti.Il personaggio di Tati ,l'Hulot di tanti film qui ha un ruolo piu'sfumato,piu'ai margini ma è come al solito fondamentale.Un ultima notazione:stupisce fortemente come Tati costruisca le sequenze partendo dalle singole inquadrature:sono sempre dei quadri compositi,affollati da una miriade di personaggi,vivi per quanti movimenti vi sono all'interno, in cui è necessaria una organizzazione pazzesca per calibrare alla perfezione i movimenti di tutti.Vedere per credere....
ok
boh
boh
sta un po'piu'ai margini del solito
un genio non abbastanza riconosciuto
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