Regia di John Landis vedi scheda film
La fama di cult di questa pellicola mi ha portato a colmare di recente una mia lacuna. Tuttavia devo ammettere di aver concluso la visione del film con un misto di ammirazione ed un po' di delusione. Da una parte è mirabile la cura negli effetti speciali (soprattutto considerato che la pellicola ha sulle spalle 40 anni), il mix di humour e tensione (sono dei gioielli i dialoghi tra il corpo in putrefazione di Jack ed il protagonista David, il primo che appare sempre più decomposto ad ogni scena), ma anche la sequenza iniziale nel pub in campagna che sembra un omaggio proprio all'horror classico, con un ingresso dei protagonisti nella locanda che sembra riprendere le sequenze dei film di James Whale come L'uomo invisibile. Per contro devo dire che proprio lo sviluppo della vicenda non lascia molto spazio alle sorprese. Così come il protagonista cita in più casi L'uomo lupo del 1940, assistiamo ad un'evoluzione della vicenda praticamente analoga, con chiara parentesi sentimentale dell'infermiera che si affeziona al "mostro" rischiando persino la propria vita. In sostanza non sono convinto di aver trovato un'opera particolarmente originale, quanto un'interessante rilettura (soprattutto nell'introduzione di una vena umoristica degna del regista) sul tema dei licantropi.
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