Regia di John Landis vedi scheda film
La rilettura aggiornata di una figura classica del genere horror come il lupo mannaro viene sfruttata da John Landis per realizzare quello che io considero a tutti gli effetti il suo capolavoro, il film nel quale è riuscito a sviluppare perfettamente la sua idea di cinema oscillando con una fluidità sbalorditiva fra la commedia brillante e l'horror più raccapricciante, ottenendo un effetto unico sullo spettatore che si dimentica senza problemi che sta assistendo alla storia tremendamente triste e drammatica di due ragazzi americani in vacanza che vanno incontro al loro tragico destino in una notte di plenilunio nella brughiera inglese: il lupo mannaro che li ha aggrediti uccide Jack e condanna David a proseguire la linea di sangue maledetta, così come il film stesso continua la linea temporale dei film che hanno narrato questa storia nel corso degli anni, proprio David e Alex ne citano due molto significativi che sono "L'uomo lupo" del 1941 con Claude Rains e "L'implacabile condanna" del 1961 con Oliver Reed, sembra che ogni vent'anni la maledizione dell'uomo lupo si ripete al cinema se si pensa che il film di Landis cade nel 1981.
La sequenza passata alla storia è l'incredibile trasformazione di David che avviene proprio sotto i nostri occhi ed è quella che più stuzzicava la fantasia di Landis per come doveva esser realizzata perchè nei film precedenti il tutto avveniva con delle dissolvenze sovrapposte immerse in un contesto lugubre che avvolgeva tutto il film mentre l'intento del regista era di mostrare finalmente il corpo che muta nella forma e volle anche dargli una connotazione sessuale, come se fosse una improvvisa violenta erezione, non a caso la seconda trasformazione avviene in un cinema porno a Piccadilly; con il montaggio perfetto dei vari segmenti l'attore David Naughton si ricopre di peli in pochi istanti e la sua schiena si incurva, il suo muso si allunga e le zanne e gli artigli compaiono rapidamente, la riuscita perfetta della sequenza va attribuita all'arte indiscussa di Rick Baker che venne premiato con l'Oscar per le sue protesi in lattice contenute con precisione millimetrica tra i frames per non rovinare la messa in scena che ancora oggi è cento volte superiore a qualsiasi effetto computerizzato. David Naughton per sei giorni dovette sottoporsi a estenuanti sedute di trucco per girare pochi attimi di pellicola ma non si è mai lamentato di questa sua esperienza perchè i rsultati sono tutti nelle immagini insuperabili di Landis.
Nella sequenza della trasformazione alcuni ciak raffigurano David Naughton
con il corpo semi trasformato ma in realtà come si vede nella foto ciò che
si dimena è un meccanismo che lo ricopriva fino al collo mentre il suo
corpo era sotto il pavimento.
L'altra trovata innovativa che teglia i ponti con il passato è quella di raffigurare il mostro senza alcuna connotazione umana, non è più un uomo ricoperto di peli e capace di parlare ma un lupo mostruoso che addenta qualsiasi cosa gli capita a tiro e Landis, un po' come Spielberg con lo squalo meccanico, ha misurato la durata dei frame per far apparire il più realistico possibile il suo mostro inferocito che risulta essere spaventoso proprio per la totale mancanza di umanità: la sequenza iniziale nella brughiera è terrificante e il caos finale a Piccadilly circus ribalta l'uomore slapstick di "The blues brothers" con la gente ricoperta di sangue fra macchine che cozzano e motociclisti che volano mentre il mostro si aggira fra i passanti, ma la prima notte di plenilunio di David dopo la sbalorditiva trasformazione è il cuore del film e Landis conclude la caccia con una sequenza da grande regista fra i cunicoli della metropolitana ribaltando continuamente la prospettiva fra preda e predatore utilizzando le lenti anamorfiche, la soggettiva ad altezza polpacci con il carrello a tutta birra nei corridoi sotterranei termina con un immagine di gran classe dalla cima della scala mobile dove il povero malcapiato esausto per la fuga vede comparire, e noi con lui, questo enorme lupo per una manciata di lunghissimi secondi.
Il genio di John Landis fuoriesce nella sequenza della metropolitana
Dopo una notte buia e sanguinosa la trama si ribalta su una scena che sembra uscita dalle comiche di Benny Hill con David che si aggira nudo per lo zoo di Londra sotto il suo classico cielo plumbeo ma il contrasto umorale non è affatto forzato perchè tutto il film si gioca su un'alternanza di trovate messe in scena da Landis con grande classe, lo stesso David Naughton proveniva dal Saturday Night Live che come si sa è uno show dai toni comici, con Griffin Dunne ha fornito una prova attoriale più che soddisfacente anche se il ruolo del secondo che muore presto nella storia è molto più ingrato, ma la sequenze che lo vedono tornare con le sembianze di uno zombie rimangono impresse per l'alchimia fra i due attori e per il trucco disgustoso di Rick Baker.
Entrambi furono incantati dalla presenza di Jenny Agutter con il quale Naughton ebbe la fortuna di girare una bellissima scena d'amore al suono di Moondance di Van Morrison che però a detta dell'attore fu molto imbarazzante come le tante sequenze di nudo che fu costretto a girare per raffigurare le allucinazioni del personaggio mentre si aggira come un lupo nella foresta, la più scioccante e dolorosa è quella fulminea con le lenti di vetro giallo che facevano parecchio male.
Griffin Dunne a brandelli ritorna per mettere in guardia David sulla maledizione che incombe su di lui
"Un lupo mannaro americano a Londra" è un horror classico nelle sue sequenze da brivido ma è sviluppato su una sceneggiatura piena di umorismo nella quale c'è il risvolto dell'amore tragico fra David e Alex, l'infermiera che lo ha curato ed ospitato dopo l'aggressione, Jenny Agutter è di una bellezza irresistibile ed è splendida nel ruolo, inoltre l'ultima parola del film spetta a lei e non poteva che essere una dichiarazione d'amore, dopo "Walkabout" e "La fuga di Logan" un'altro passaggio chiave per la crescita nella sua carriera: nel film di Roeg adolesente, al fianco di Michal York ragazza e qui finalmente donna di splendida presenza e apprezzabili sfumature caratteriali soprattutto nel già citato finale.
Londra offre le locations storiche di Trafalgar square e soprattutto Piccadilly circus, concessa in esclusiva a Landis per il suo roboante climax dove il regista appare qua e la dentro il bus o nella piazza in veste di stuntman e mette la firma all'interno del cinema porno dove si proietta "See you next wednesday": un film fittizio diretto dallo stesso Landis ricorrente nei suoi lavori.
Un cast di bravi caratteristi britannici completa l'opera per questo classico intatto nella sua bellezza, dopo tanti anni è sempre uno spettacolo vederlo e ululare alla luna mentre Blue Moon apre e chiude il film.
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