Regia di Tom Shadyac vedi scheda film
Mettiamo subito in chiaro che senza Carrey questa commediola sarebbe la metà di ciò che ora vediamo: banalotta e buonista, decisamente americana. Americana nelle profonde basi cristiane da cui parte la trama (tutt'altro che blasfema o irriverente), negli stereotipati personaggi in cerca di successo materiale nel lavoro come in campo affettivo; americana nel gusto davvero perverso della ricerca del lieto fine ad ogni costo. Ma essendo una specie di fiabetta, una storiella di fantasia, la cosa non sorprende affatto. Stupisce invece la bravura del protagonista, marionetta eppure attore (e stupisce per l'ennesima volta, ma sembra non essere mai abbastanza la sopresa per lui, per le sue invenzioni mimiche, esaltate dal doppiaggio di Accolla). Al di là di una certa prevedibilità, comunque, c'è pure qualche situazione curiosa o addirittura 'coraggiosa' (la scena della gang nel vicolo e della scimmia). Bizzarra l'idea secondo cui un uomo adulto e sano di mente dovrebbe rinunciare a Catherine Bell per la Aniston, ma si tratta pur sempre di un film.
Bruce è un giornalista tv frustrato sul lavoro ed infelice del rapporto con la fidanzata, che pure lo ama. Un giorno comincia a bestemmiare così forte che scende in Terra il Signore in carne e ossa (o qualcosa di simile) e gli concede i poteri divini per qualche giorno, a patto che faccia del bene all'umanità. Bruce comincia da sè stesso, raddrizzando la propria vita.
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