Regia di William Malone vedi scheda film
L’orrore si nasconde su Internet: se ti attacchi al sito del dottore pazzo, dove tormenti, torture e violenze sono il menu, vai a finire che dai di matto, e trovi la morte. Ma dietro c’è di più, una storia di vendetta dall’aldilà. Sai che novità, tutto quanto. Scopiazzando di qua e di là, il molto trito horror di William Malone, il cui precedente Il mistero della casa sulla collina fu abbastanza benvisto, si salva di poco per la cura scenografica, che scarta l’oggettistica moderna per adombrarsi in set démodé, ampi e molto anni ‘30: belli la metropolitana, la stazione di polizia, l’ospedale, la fabbrica culla del folle (la cui feritoia d’entrata possiede non a caso forme vaginali). Per il resto, c’è pochino. Gli incubi, a immagini veloci, distorte e clippate, con trucchi della KNB, funzionano come possono funzionare i flash di un video musicale ”hard“ qualsiasi. La bambina bionda con la palla, apparizione mortale e derivativa, irrita esattamente come i coretti angelici che l’accompagnano. L’indagine non crea suspense. Jeffrey Combs deve piantarla di fare cinema, mentre Dorff e la McElhone fanno quello che possono, poco.
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