Regia di Dario D'Ambrosi vedi scheda film
Dario D’Ambrosi, che ha scritto e diretto questa insolita e intrepida opera prima, è un valido regista, autore e attore teatrale con una lunga esperienza e con una significativa lista di spettacoli messi in scena e interpretati. Si è formato, tra l’altro, nel laboratorio di sperimentazione artistica del Caffè La MaMa a New York e Ellen Stewart, la fondatrice, ha accettato qui di comparire nel ruolo di una barbona. La passione per la scena teatrale si è sempre accompagnata, per il regista, all’attenzione e al lavoro sulla malattia mentale. Questi due percorsi confluiscono materialmente e allegoricamente nel film, il cui titolo fa riferimento a una delle sensazioni ricorrenti denunciate di chi soffre di disturbi cerebrali. In un mondo in cui la follia sembrerebbe sparita o cancellata, un’equipe di scienziati e di medici progetta di catturare gli ultimi tre malati e di reinserirli nella realtà quotidiana che ne ha causato la pazzia. L’esperimento ha bisogno di attori e nella finzione i folli si riconoscono e dimostrano che far finta di essere sani o malati non è così immediato e che gli uni continuano ad avere bisogno degli altri. Il cast è da cartellone teatrale di qualità.
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