Regia di Joseph Warren (Giuseppe Vari) vedi scheda film
Un poker di pistole dà il peggio di sè stesso nel titolo; in realtà, la storia è meno banale e strascicata di quanto si possa supporre (nel 1967 il fenomeno dello spaghetti western produce ormai con regolare dozzinalità) e in effetti gli sceneggiatori accreditati sono Augusto Caminito e Fernando Di Leo (che già aveva collaborato con Sergio Leone). Inoltre, la scelta come protagonista di George Eastman (vero nome: Luigi Montefiori), semisconosciuto e poco più che esordiente, è assolutamente ben ripagata; ma qui finiscono le note positive sulla pellicola. Il resto è prevedibilità, mestiere, banalità assortite alla bell'e meglio. Giuseppe Vari - che si firma come Joseph Warren - non è un nome capace di grandi garanzie e il suo aiuto in questa occasione è nientemeno che Demofilo Fidani, uno fra i più disastrosi autori di spaghetti western già da quello stesso 1967 (con Straniero... fatti il segno della croce!); si intuisce facilmente quindi che il tenore del lavoro non riesce a innalzarsi più di tanto. Si segnalano però le presenze di George Hilton come co-protagonista e, in un ruolo laterale, dell'esperto del filone Josè Torres; la colonna sonora è opera di Coriolano Gori, limitato nell'ispirazione e sempre intento a riciclare i suoi stessi temi in più pellicole. 2,5/10.
Un pistolero si ritrova a dover scortare una diligenza per ripagare un debito di gioco; presto sarà in un mare di guai.
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