Regia di François Ozon vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
Michelle è una arzilla ottuagenaria che ha scelto di lasciare la capitale parigina per rifugiarsi in mezzo alla campagna, comprando una graziosa casa in un villaggio della Borgogna, con annesso orto ove trascorrere le giornate procurandosi verdure sane e frequentando una cara amica, sua collega di gioventù anche lei ritiratasi in campagna.
La scorbutica figlia di costei, Valérie, un po' stressata dal divorzio in corso, decide di lasciare il figlio adolescente dalla madre per le vacanze, e la nonna accoglie la circostanza con immensa gioia.
Ma quando, dopo essere andata per funghi con l'amica coetanea, Michelle finisce per avvelenare incidentalmente la figlia, che fortunatamente se la cava con una lavanda gastrica, Valérie adirata se ne fugge a Parigi col figlio, nella casa in cui vive che la madre le ha regalato, lasciando la madre tra sensi di colpa e una tristezza infinita. Inoltre Vincent, il figlio un po' balordo della sua migliore amica è appena uscito di prigione e cerca di riadattarsi alla nuova vita, accettando.di aiutare Michelle nei lavori nell'orto.
Ma quando Vincent prende l'iniziativa di andare a Parigi a parlare con Valérie per convincerla a riallacciare i rapporti con la madre, un fatto sconcertante sopraggiunge a rendere ancora più tesi e cupi i rapporti, inducendo il nipote di Valérie a trovare rifugio dalla nonna in campagna.
Non è un mistero che Francois Ozon sia un maestro nel tracciare e sondare la complessità dei rapporti familiari e di quelli di amicizia.
E con questo anomalo ma coinvolgente "falso giallo" intitolato Quand vient l'automne, Ozon si riconferma in grado di scansionare stati d'animo e pensieri che non riescono a venire a galla, mezze verità rimaste inespresse ed incomprensioni che influiscono su un giudizio che anche lo spettatore è chiamato a formulare sugli enigmatici personaggi con cui si confronta la sensibile ed altruista Michelle.
Ozon usa l'accortezza, ma anche la scaltrezza, di non rivelarci certi particolari della disgrazia/misfatto che fa da perno a tutta la vicenda, creando i presupposti per imbastire un giallo da camera che funziona alla grande, permettendo poco per volta di sviscerare i caratteri e le sfaccettature dei vari personaggi man mano che il tempo scorre, senza peraltro trovare necessario rivelarci alcunché riguardo al mistero che sta al centro della vicenda.
Alla riuscita del film contribuiscono non poco le prestazioni del solido cast coinvolto, che vede impegnata in prima linea la favolosa Hélène Vincent, che incarna una protagonista afflitta da sensi di colpa relativi ad una vita passata trascorsa affrontando un mestiere che predispone a pregiudizi, intrapresa per garantire alla figlia un dignitoso sostentamento.La bravissima attrice francese è assecondata da una tetra e spugolosa Ludivine Sagnier nel ruolo della figlia, da Josiane Balasko in quelli della migliore amica della protagonista, e dal bravissimo Pier Lottin, che vive costantemente nel disagio di pregiudizi nei suoi confronti, di una confusione sessuale con cui stenta a venire a patti, e di una natura un po' balorda con cui è destinato ad essere trattato con sufficienza da una società crudele piena di preconcetti.
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