Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
VOTO 8,5 MALINCONICO (Tv 9 Novembre 2010) Tarkovskij autobiografico e impalpabile, ci spalanca le porte del proprio io e lo fa alla sua maniera. I simboli di sempre e lo stile di sempre, servono al grande regista russo per una ricognizione nei suoi ricordi, un flusso continuo e onirico di rimembranze, che alla fine si trasforma magnificamente in una riflessione malinconica sul concetto stesso di memoria. Non c'è bisogno di ordine, di logica, le sensazioni sono molto più importanti, il ricordo è una rielaborazione soggettiva di quello che ci succede, di conseguenza, soggettivamente riflette i nostri legami (la madre, il padre, il figlio) le nostre intime paure, ansie, gioie, turbamenti, insomma la nostra vita. Lo specchio riflette inesorabilmente e Tarkovskij si abbandona e ci abbandona nel suo ricordare, stimolando anche i nostri sentimenti più profondi, utilizzando tutto il suo armamentario stilistico - citazione di una felice espressione di FilmTv -. Innumerevoli le sequenze da ricordare e come nei sogni (nel creare situazioni oniriche il regista trova pane per i suoi denti), i particolari - non solo visivi ma anche sonori - a volte sono più importanti e simbolici del senso stesso dell'azione. Tutto passa, il tempo passa, ma tutto rimane dentro di noi.
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